La Mostra “Fiume a scuola!” riportante una breve storia dell’istruzione scolastica italiana a Fiume, edita dalla Società di Studi Fiumani e curata da Emiliano Loria con la supervisione scientifica di Marino Micich, ricostruisce attraverso una ricca documentazione, soprattutto iconografica, la diffusione dell’insegnamento in lingua italiana nella città liburnica nel corso dell’età moderna.
Vengono descritti alcuni momenti salienti: la fondazione del Collegio dei Gesuiti agli inizi del XVII secolo, l’«Idillio ungherese» nella seconda metà del XIX secolo, l’irredentismo di intellettuali e insegnanti dalla fine dell’Ottocento alla Grande Guerra, l’operato del Consiglio Nazionale Italiano dopo la dissoluzione dell’Austria-Ungheria, il periodo dannunziano con i suoi esperimenti pedagogici, lo Stato Libero di Fiume, che recepisce integralmente, sotto il governo di Attilio Depoli, la riforma della scuola di Gentile ben prima dell’annessione all’Italia nel 1924, una decisione questa particolarmente importante e significativa.
Vengono anche presentati i profili biografici di importanti insegnanti italiani che si distinsero nelle loro discipline come storici e traduttori. Uno spazio adeguato è riservato alla leggi razziali, che portarono alla costituzione di una scuola ebraica separata e, soprattutto,
stravolsero e devastarono la vita quotidiana di tanti cittadini fiumani.
Vengono poi descritte la seconda guerra mondiale e l’occupazione tedesca, a cui seguì quella dell’Esercito jugoslavo, con arresti, deportazioni e infoibamenti che non risparmiarono il corpo docente tanto a Fiume quanto nella Venezia Giulia. Nei primi anni del secondo dopoguerra l’esodo privò la città di insegnanti e di alunni stravolgendo l’assetto scolastico profondamente mutato dalle disposizioni del nuovo regime.
La conclusione documenta il ritorno culturale a Fiume promosso, all’indomani del crollo del «Muro di Berlino», dalla Società di Studi Fiumani, ritorno culturale il cui simbolo più significativo è costituito proprio dai premi conferiti agli studenti dell’attuale Scuola media superiore italiana.
Giovanni Stelli
Il documento della mostra è disponibile cliccando qui.